Una domenica come tante

Una domenica sera come tante,la strada del rientro sotto la pioggia,il buio inghiotte anche i miei pensieri.La mente vaga in quel buio, ed ogni goccia di pioggia rende più leggero il mio naufragare…
All’improvviso uscendo da una curva un muro di luci gialle,un risveglio accecante un ritorno alla realtà,e da un dolce naufragare mi trovo davanti alla morte!!!
Mi colpisce come un pugno allo stomaco,sento il dolore acuto e l’amaro in bocca,scendo dall’auto e incurante del diluvio mi avvicino a ciò che rimane di un automobile,sembra un terremoto un esplosione,pezzi di lamiera e vetro ovunque ed in fondo la carcassa irriconoscibile come schiacciata da una pressa,da tanto buio emergono solo brandelli di indumenti colorati fino a poco fa pieni di vita ed ora pregni del colore della morte.
Non riesco a staccare lo sguardo da questa scena orribile,mi fa male, tanto male,e sembra come se mi aspettassi che per miracolo quelle macchie di colore tornino ad animarsi ed invece giungono ambulanze urlanti che mestamente vanno via silenziose.
Tanto sono rimasto li sotto l’acqua, che quando sono ripartito ero uno scampato…ma come mi dico,due minuti forse tre di anticipo e potevo esserci io!
Improvvisamente mi accorgo di mille cose,sicuramente ovvie,talmente ovvie che nella vita di tutti giorni vengono soppresse o rimandate,ho voglia di vita, di esternare quello che provo di non perdere più tempo prezioso con incomprensioni, inutili battaglie di principio in corse di vario genere.
Tutto può finire quando meno te lo aspetti,ed allora perché aspettare prendo il telefono compongo il numero che ho chiamato migliaia di volte,una telefonata inaspettata ed imprevista ma allo stesso tempo breve e vitale,dico soltanto due parole:
Ti amo